Ron Rosenbaum ha scritto il bellissimo libro “Il mistero Hitler” e da esperto del Partito nazionalsocialista ha spiegato che ci sono analogie tra i nazisti e Hamas, non proprio favorevoli al movimento islamista. Lo statuto di Hamas, ha scritto Rosenbaum, invita esplicitamente allo sterminio di tutti gli ebrei, mentre Hitler non ha mai fatto dell’Olocausto un pilastro ufficiale del programma del suo partito. Hamas non è soltanto impegnato a espellere gli ebrei da Israele, ma crede che sia un obiettivo sacro sancito dal Corano. Hitler, invece, ha cercato di nascondere i campi di concentramento e non ha mai dato ordini scritti sulla Soluzione Finale, non perché si vergognasse, ma perché sapeva che la notizia dei campi di concentramento avrebbe nuociuto alla causa nazista. Hamas, invece, rivendica il suo obiettivo, non solo perché è un dovere religioso, ma anche perché pensa che così il suo partito diventa più popolare. Un’altra differenza, secondo l’autore del “Mistero Hitler” che ne cita moltissime, è che il Fuhrer ha vinto le elezioni, in parte perché diceva che dopo la Prima guerra mondiale ai tedeschi era stata rubata la loro terra, ma (almeno inizialmente) non ha organizzato una campagna per uccidere tutti i non tedeschi che vivevano in quei territori da ben prima della guerra. Hamas, invece, ha vinto le elezioni sostenendo che gli ebrei hanno sottratto illegalmente la terra ai palestinesi e che, per questo, tutti gli ebrei, anche quelli che stavano lì prima della nascita di Israele, devono essere ammazzati. Rosenbaum, inoltre, ricorda che Franklin Delano Roosevelt chiese “la resa incondizionata” di Hitler e dei nazisti, mentre le Nazioni Unite chiedono di cessare il fuoco soltanto a una parte.