Sul suo blog, Tonino Di Pietro scrive una lunga lettera al Presidente della Repubblica. Prima elenca le tappe dell'inarrestabile autoritarismo montante: "Egli ha già piegato a sé il Parlamento con il ricorso massiccio ai decreti legge e al voto di fiducia “obbligato”. Ha già occupato l’informazione pubblica e privata in totale conflitto di interessi. Ha già mortificato, con il Lodo Alfano e con l’altra miriade di leggi ad personam che ha imposto, il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Ora, con un colpo solo, si accinge ad un “poker di porcherie” degno del peggior modello argentino: la nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione della Rai, la modifica dell’organo di autogoverno della Corte dei Conti, la limitazione delle intercettazioni telefoniche, la modifica dei regolamenti parlamentari" (il grassetto è di Tonino, ndr).
Poi, la grande analisi storica: "Quello che sta avvenendo nel nostro Paese, ad opera dell'attuale governo, sembra ricalcare più le orme del partito nazionalsocialista tedesco degli anni 30 che quelle di una democrazia fondata sul diritto". Domanda: se Berlusconi ricalca le orme di Hitler, chi è il suo Goebbels (ministro della propaganda)? Forse Capezzone, in qualità di portavoce? Si accettano proposte.
Poi, la grande analisi storica: "Quello che sta avvenendo nel nostro Paese, ad opera dell'attuale governo, sembra ricalcare più le orme del partito nazionalsocialista tedesco degli anni 30 che quelle di una democrazia fondata sul diritto". Domanda: se Berlusconi ricalca le orme di Hitler, chi è il suo Goebbels (ministro della propaganda)? Forse Capezzone, in qualità di portavoce? Si accettano proposte.