Venerdì 13 febbraio, Silvio Berlusconi è in Sardegna per la chiusura della campagna elettorale di Cappellacci. Nel comizio, fa riferimento ai "voli della morte" con cui il regime militare argentino eliminava gli oppositori:
Passano pochi giorni e scoppia un caso diplomatico. Il quotidiano argentino "Clarin" riprende un articolo de "l'Unità" e rende noto (in prima pagina) il riferimento del premier italiano. Oggi il ministero degli Esteri argentino ha convocato l'ambasciatore italiano Ronca per chiedere spiegazioni.
Ma secondo fonti del governo italiano citate da Corriere.it "si tratta di un equivoco. Il presidente del Consiglio intendeva all'opposto sottolineare l'efferatezza dei crimini commessi contro i dissidenti e la tragedia dei desaparecidos per spiegare, aggiungono le fonti, come si sentisse offeso e insultato dai suoi oppositori che lo paragonano ai dittatori". Conoscendo Berlusconi, non è difficile crederlo. Ma agli argentini Ronca lo dovrà spiegare.
Ma secondo fonti del governo italiano citate da Corriere.it "si tratta di un equivoco. Il presidente del Consiglio intendeva all'opposto sottolineare l'efferatezza dei crimini commessi contro i dissidenti e la tragedia dei desaparecidos per spiegare, aggiungono le fonti, come si sentisse offeso e insultato dai suoi oppositori che lo paragonano ai dittatori". Conoscendo Berlusconi, non è difficile crederlo. Ma agli argentini Ronca lo dovrà spiegare.