La questione del referendum è nota. Per riassumere: la Lega è fortemente contraria - in quanto il premio di maggioranza passerebbe al partito e non più alla coalizione vincitrice - e dunque vuole costringerci a votare la domenica dopo le europee. Risultato: non si raggiungerà il quorum e butteremo 400 milioni di euro.
La novità è che Berlusconi, dopo il sisma abruzzese, sta cercando di far ragionare gli alleati nordisti. Scrive Massimo Franco sul "Corriere della Sera": "Il capo del governo ha ammesso che l’idea del Pd di votare nello stesso giorno per le elezioni amministrative e per il referendum è «degna di approfondimento »; e che ne discuterà il prossimo Consiglio dei ministri. Significherebbe risparmiare oltre 400 milioni di euro, da destinare all’emergenza del terremoto in Abruzzo; ma anche fare infuriare la Lega". Spinge il Cav. in questa direzione anche "il Foglio".
Senza sisma, buttare 400 milioni per un capriccio della Lega sarebbe stato uno schifo. Con il sisma, buttare 400 milioni che potremmo dirottare in Abruzzo sarebbe semplicemente insostenibile per tutti gli italiani.