29 maggio 2009

Einaudi e il gran rifiuto

Grazie a Mario Baudino - che su "La Stampa" racconta il (comprensibile) rifiuto da parte di Einaudi dell'ultimo libro di Saramago - ho scoperto con molto ritardo questo post del Nobel portoghese, scritto il 18 febbraio 2009. Di fronte alla tirannia berlusconiana e alle recenti dimissioni di Walter Veltroni, Saramago sembra avere le idee molto chiare su chi possano essere i salvatori dell'Italia:
Non tutto è perduto, però. É quello che ci dicono lo scrittore Andrea Camilleri e il filosofo Paolo Flores d’Arcais in un articolo recentemente pubblicato su “El País”. C’è da fare un lavoro insieme ai milioni di italiani che hanno già perso la pazienza vedendo il loro paese trascinato ogni giorno verso la pubblica derisione. Il piccolo partito di Antonio Di Pietro, l’ex-magistrato di Mani Pulite, può diventare il revulsivo di cui l’Italia ha bisogno per giungere a una catarsi collettiva che risvegli il civico agire nella parte migliore della società italiana. E’ l’ora. Speriamo che lo sia.
Camilleri, Flores d'Arcais e Di Pietro: i campioni mondiali del liberalismo e del garantismo. Contro il mostro, Berlusconi, "padrone e signore assoluto dell’Italia e della coscienza di milioni di italiani". Questo è solo un piccolo saggio del blog di Saramago, l'uomo che equipara le politiche israeliane a quelle naziste; l'uomo che copia e incolla sul suo blog un articolo del "Guardian" spacciandolo per suo. Per quanto mi riguarda, questa volta Einaudi ci ha visto giusto.