Su invito di padre Flood, una giovane ragazza irlandese lascia la madre e la sorella per attraversare l'oceano. Destinazione: Brooklyn, un nuovo continente, una nuova vita, un nuovo lavoro, un nuovo amore. E' la New York degli anni '50, un sogno per gli immigrati di tutta Europa; è la New York in cui americani, italiani e irlandesi provano a convivere. Poi per Eilis giunge la terribile notizia all'origine del suo (momentaneo?) ritorno a casa, sospeso tra dolore, speranza e nostalgia. Colm Tòibìn è uno scrittore fantastico, "Brooklyn" (Bompiani, 2009) un piccolo capolavoro ed Eilis - che tanto assomiglia a una nave in balia della tempesta, la stessa che l'ha condotta in America - un personaggio indimenticabile. Da leggere e regalare.
"It is a lovely, thoughtful book. I don’t know of any contemporary writer of English prose who can outdo Tóibín for clarity, simplicity and elegance" (Robert Hanks).
"The current preferred myth is that we are, or at least should be, or should want to be, in control of our own lives. By capturing the unspectacular arbitrariness of Eilis's experiences so convincingly, Tóibí*subjects this myth to a thorough and calmly intelligent kicking" (James Walton).