05 luglio 2010

Ministro lampo

Non sono sicuro, ma penso sia un record: Aldo Brancher è stato ministro per 18 giorni. Con le sue dimissioni, annunciate questa mattina in tribunale, si chiude una delle vicende più ridicole dell'attuale legislatura. Per riassumere: il 18 giugno Brancher giura al Quirinale come ministro per il Federalismo; Bossi si incazza, dunque cambiano nome al ministero: Sussidiarietà e decentramento; Brancher chiede di avvalersi del legittimo impedimento, facendo incazzare l'opposizione, parte del Pdl e Napolitano, che lo ferma subito; intanto nessuno - Brancher compreso? - capisce di cosa si dovrebbe occupare il nuovo ministero. Arriviamo alla scorsa settimana, con la presentazione di una mozione di sfiducia da parte dell'opposizione che si sarebbe dovuta votare giovedì alla Camera. Nel week-end, l'incontro con Berlusconi, questa mattina le dimissioni.

Berlusconi condivide la scelta: "La volontà di evitare il trascinarsi di polemiche ingiuste e strumentali dimostra ancora una volta la sua volontà di operare esclusivamente per il bene del Paese e non già per interessi personali". Bocchino, a nome dei finiani, va all'incasso: "Ci fa piacere aver avuto ragione difendendo in maniera pignola il principio di legalità che non può essere offuscato dal sospetto di una nomina vera a sottrarre l'imputato dal suo giudice naturale. Il primo atto del 'ghe pensi mi' berlusconiano va incontro alle nostre richieste e siamo fiduciosi che lo stesso accadrà su intercettazioni, manovra e vita interna del Pdl".