26 agosto 2010

Good News/ I migliori anni della nostra vita – I batteri mangia-petrolio – Il miracolo di Marisol

Negli Stati Uniti, Charles Kenny ha decretato che il decennio appena trascorso è stato il migliore nella storia dell’umanità. In un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista “Foreign Policy”, Kenny spiega che - al di là del terrorismo, della crisi finanziaria e dei cataclismi naturali - a livello globale il reddito medio non è mai stato così alto (e la crescita maggiore si è registrata in Africa), mangiamo più e meglio di prima, cala la mortalità infantile e cresce l’alfabetizzazione, le guerre contemporanee (in quanto a morti e spesa) non sono neanche paragonabili a quelle del secolo passato, il buco nell’ozono si sta restringendo e - dulcis in fundo - le innovazioni tecnologiche hanno migliorato la vita quotidiana di tutti noi.

Nel Golfo del Messico, tormentato per settimane dal greggio fuoriuscito dalla piattaforma “Deepwater Horizon”, una nuova specie di batteri mangia-petrolio sta combattendo con efficacia l’inquinamento delle acque. A scoprirlo è stata una task-force di ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory, i quali - guidati da Terry Hazen - hanno raccolto 200 campioni di acqua in 17 siti differenti tra il 25 maggio e il 2 giugno scorsi. I risultati dell’indagine, che verranno presto pubblicati dalla rivista “Science”, testimoniano come il greggio sia stato “mangiato” a ritmi incredibili da nuovi batteri degradatori di idrocarburi, abituati a vivere in condizioni naturali estreme.

A Como, l’ospedale Sant’Anna ha annunciato che la piccola Marisol non è più in pericolo di vita. La bambina è nata prematuramente in autoambulanza, in seguito a un incidente stradale che è costato la vita alla madre, Maria Soraya. Mario Barberini, primario di patologia neonatale, spiega che “i segnali sono positivi”, anche se “per capire le eventuali conseguenze ci vorranno diverse settimane”. Il merito, continua il medico, è prima di tutto della piccola Marisol - “una tipetta tosta, ci ha messo molto del suo” -, ma non va dimenticato il sangue freddo dei medici del 118, che hanno deciso di intervenire con un parto cesareo senza aspettare l’arrivo dell’ambulanza in ospedale.

ilDemocratico.com