06 settembre 2010

Good News/ Israeliani e palestinesi tornano a parlare – Oriana e Alekos sul grande schermo – Obama vede giorni migliori all’orizzonte

Negli Stati Uniti, sono ripresi i colloqui diretti tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente dell’Anp Abu Mazen. A dispetto di tutte le difficoltà - i partiti israeliani più estremisti, contrari ad ogni concessione; Hamas, che ha risposto all’avvio delle trattative con una serie di attentati - i protagonisti si dicono pronti a lavorare per chiudere definitivamente un conflitto pluridecennale. Se alle buone intenzioni seguiranno i fatti, lo scopriremo solo col tempo: gli Stati Uniti vogliono la pace entro un anno, Netanyahu e Abbas - supervisionati dagli Stati Uniti, dall’Egitto e dalla Giordania - si incontreranno ogni due settimane. Obama, nel corso di una cena alla Casa Bianca, ha chiarito che “questa opportunità potrebbe non ripresentarsi troppo presto”.

A Roma, la Fandango potrebbe trarre un film dal romanzo “Un uomo” di Oriana Fallaci. La notizia, annunciata dal “Corriere della Sera” di domenica, viene direttamente dal produttore Domenico Procacci, che ha acquistato i diritti cinematografici dell’opera dalla Rcs e dal nipote della scrittrice. “Un uomo”, forse il libro più bello e intenso della giornalista fiorentina, racconta la storia d’amore tra l’autrice e Alekos Panagulis, simbolo della Resistenza greca contro il regime dei Colonnelli. La Fondazione Corriere della Sera, infine, annuncia di aver rilevato l’archivio personale della Fallaci: dopo un anno di inventariazione, le carte - che comprendono anche molte fotografie d’autore - saranno liberamente consultabili da studiosi e ricercatori.

A Washington, Barack Obama vede la luce in fondo al tunnel. “Voglio che tutti gli americani sappiano che ci aspettano giorni migliori”, ha detto il presidente, secondo il quale l’economia americana “è la più dinamica al mondo e i nostri lavoratori sono i più produttivi”. Obama ha citato gli ultimi dati sulla sull’occupazione (riferiti al mese di agosto 2010): nel settore privato, c’è stato un aumento di 67.000 posti di lavoro. Dati confortanti, ma la prudenza è d’obbligo: “Non dimentichiamoci della situazione in cui eravamo un anno fa, stiamo andando nella direzione giusta”, ha osservato il presidente, “ma tutto questo non è ancora sufficiente”. All’orizzonte si profila una nuova serie di misure per “rafforzare la crescita e l’occupazione”.

ilDemocratico.com