18 dicembre 2010

Dall'altra parte della barricata

Sul Corsera di oggi, Rinaldo Frignani intervista un poliziotto che martedì era in servizio a Roma. Si tratta di Luca Drago, al secolo Gianluca Salvatori, 43 anni, assistente capo della polizia. Luca dice due o tre cose interessanti:

- Sulle "armi" in dotazione ai nuclei antisommossa: Da soli, in 25, abbiamo respinto 5 mila energumeni armati di "male e peggio", picconi, accette: ma quando ci daranno qualcosa di meglio di uno scudo e un manganello? Dove sono gli idranti e i "capsulum" (un potente lancia-peperoncino)?

- Sul rapporto tra poliziotti e manifestanti (di pasoliniana memoria): Di quelli (gli insulti, ndr) non mi preoccupo. Non mi offendo, anzi non ci offendiamo, noi del Reparto: li guardi in faccia, questi ragazzini, anche loro con i caschi e gli scudi. A qualcuno gliel'ho anche detto: "Ma lo capisci che con un arresto ti rovino il futuro?" C'è chi ti sta a sentire, chi ti ringrazia, come uno di Pisa che ho incontrato in ospedale. Ma tanti se ne fregano. E magari un giorno te li ritrovi a fare politica.

- Sul rapporto tra poliziotti e politici: In piazza non siamo solo poliziotti: siamo i supplenti di un governo, come anche ha detto il capo della polizia, di destra o di sinistra che sia, che invece non ci tutela come dovrebbe. I politici promettono aiuti che non arrivano mai e noi sacrifichiamo le nostre vite, privato compreso.

- Sugli aspetti frustranti del lavoro: Se un agente sbaglia paga tre volte rispetto a un cittadino normale, ma i danni fatti da questi teppisti a chi li chiediamo? Ai genitori? Tanto nemmeno loro capiscono: sempre martedì, in commissariato, ne ho incontrati alcuni. Volevano notizie dei figli fermati. Per loro era come se fosse stato normale. "Dobbiamo aspettare che ste' m.... decidono se carcerarlo oppure no", diceva uno. Ma che scherziamo? Se succedesse a mio figlio il primo a picchiarlo sarei io.

- Sul rischio di reiterazione del reato dopo il processo per direttissima: Ormai si sentono legittimati a fare tutto. Legittimati dalla giustizia che li mette fuori dopo tutto quel casino. E a ripresentarsi in piazza la settimana prossima. Ma ci saremo anche noi, come sempre.