15 dicembre 2010

Ma bisogna farlo in modo rigorosamente non violento

Perché non lo diciamo come va detto? Si può essere contro le riforme-truffa della Gelmini, si può – anzi si deve – essere contro la precarietà come destino, si può e si deve manifestare e chiedere di poterlo fare vicino alle istituzioni. Ma bisogna farlo in modo rigorosamente non violento. Quello che non si può fare, soprattutto dopo Genova, soprattutto a sinistra, soprattutto nei movimenti, è giocare al sovversivismo di piazza, alla passarella dei piccoli condottieri che scherzano con il fuoco (non metaforicamente, ma appiccandolo), alle guerriglie contro le zone rosse di ogni città, che poi sono sempre costruite e predisposte come una trappola per gli allocchi, come un’esca per far entrare il topo nel labirinto, come un pezzo di formaggio vicino a una tagliola (chi si mette nella trappola di Maroni è molto peggio di Maroni).
Luca Telese,