30 gennaio 2011

"Gli sgommati" sbarcano in Italia ma non graffiano ancora a dovere


Nel 1984 il network britannico ITV trasmette la prima serie di “Spitting Image”, un programma che riscuoterà grande successo tra i sudditi di Sua Maestà: la scommessa è raccontare la politica in chiave satirica, mettendo in scena pupazzi che richiamino le fattezze dei protagonisti più “caldi” della vita sociale. È un’ottima idea: grazie a un pool di bravi autori e artigiani, gli inglesi si divertono da matti con le parodie di Margaret Tatcher e della famiglia reale, del Papa e di Ronald Reagan. Quando nel 1996 “Spitting Image” chiude i battenti, a causa di un fisiologico calo degli ascolti, la sua lezione è già stata raccolta: in Francia Canal+ lancia “Les Guignols de l'info”, una striscia quotidiana che fa molto parlare di sé sin dai primi anni novanta (in concomitanza con la guerra del Golfo). I francesi vengono conquistati dai pupazzi, e seguono con passione le vicissitudini dei propri politici di gomma: ieri Chiraq e Le Pen, oggi Nicolas Sarkozy e la première dame Carla Bruni.

Salvo rari casi - ad esempio “Gommapiuma”, un programma ispirato a “Spitting Image” trasmesso da Canale 5 negli anni novanta - in Italia i politici sono stati “interpretati” da attori in carne e ossa: si pensi solo alle (tristi) parodie del Bagaglino, o alle imitazioni di Corrado Guzzanti. Ora però anche i pupazzi tornano in tv, con una striscia satirica trasmessa tutti i giorni da SkyUno alle 21 in punto (in replica, su Cielo, alle 13 del giorno dopo). Prodotto da Carlo Degli Esposti e scritto da una squadra di autori guidati da Paolo Mariconda, “Gli sgommati” - a differenza di “Les Guignols de l'info” che è orientato a sinistra - promette di “non far sconti a nessuno”, prendendo di mira “tutti indistintamente, a prescindere da schieramenti, ideologie, professione”: si riderà, dunque, di Fini e Bersani, Berlusconi e Vendola, Saviano e Montezemolo. Il programma, come ha spiegato il produttore al “Fatto”, sarà il più possibile legato all’attualità, compatibilmente con i tempi di realizzazione di nuovi personaggi (circa venti giorni).

“Gli sgommati” ha esordito lunedì 24 gennaio con un “gommoso” Aldo Biscardi, che ha chiarito l’intento del programma: entrare “a gamba tesa sulla politica”. Nel primo sketch Gianfranco Fini - alla guida di una decappottabile rossa - vuole raggiungere la sede del nuovo partito seguendo le indicazioni del navigatore “Benito 2000”: l’auto del Presidente, complici le indicazioni fornite dalla voce di Ignazio La Russa, finirà contro un muro. Segue la confessione del “pensionato padano” Umberto, disperato per i continui ritardi nell’approvazione del federalismo: “Fatemelo fare” implora, “prima che la nebbia della Padania mi racchiuda in sé stessa”. È poi il “turno” del centrosinistra con Vendola e Bersani, intenti a discutere di future alleanze sulla prua del Titanic. In chiusura, il grande scoop della giornata: “Gli sgommati” presenta in anteprima nazionale la signora Adriana, fidanzata ufficiale del presidente del Consiglio. “Come vi siete conosciuti?”, chiede Biscardi: “Eravamo compagni di banco a scuola, ci conosciamo da minorenni”.

Dopo aver visto la prima puntata, che è stata seguita da 222.000 spettatori, Aldo Grasso ha criticato la “conduzione” di Aldo Biscardi - in quanto “rende i testi poco graffianti, riduce la vita a un eterno Processo del lunedì” - e la scarsa audacia degli autori: “La forza del pupazzo”, scrive il critico sul “Corriere della Sera”, sta “nella sua cattiveria, nel dire cose che gli ‘umani’ non possono dire”. Di “meccanismo narrativo che deve perfezionarsi” parla anche Maurizio Caverzan sul “Giornale”: tutto sommato, però, la trasmissione resta godibile. I pupazzi in lattice (realizzati da Davide Masi, Sara Baldis e Riccardo Sivelli) sono divertenti e realistici, come del resto le voci che li animano. Le fondamenta, insomma, appaiono solide e per crescere c’è tutto il tempo: con un pizzico di cattiveria in più (in questo concordo con Grasso) potremo forse lasciarci alle spalle le soporifere scenette del Bagaglino. E rinverdire, 25 anni dopo, le splendide gag di “Spitting Images”.

L'Occidentale