11 gennaio 2011

Legittimo impedimento/ In attesa del verdetto, impazzano le previsioni

Si sono riuniti a Roma i 15 giudici della Corte costituzionale, che entro 72 ore dovranno pronunciarsi sull’ammissibilità del legittimo impedimento. In attesa del verdetto di giovedì, sui giornali e dentro i palazzi della politica impazzano le previsioni: ecco cosa possiamo aspettarci. Secondo Maria Antonietta Calabrò del “Corriere della Sera”, la Corte “è spaccata in due”: da un lato ci sarebbero otto giudici pronti a rigettare la legge, dall’altra sette pronti al via libera. Secondo il quotidiano di via Solferino, però, “si starebbe tentando la strada di una mediazione, così da rendere il legittimo impedimento conforme alla Costituzione dichiarandone la parziale bocciatura”.

Sulla stessa linea si colloca “La Stampa”, che mette in luce il rischio di una decisione “presa di stretta misura”, magari con “lo stesso risicato risultato di 8 a 7 registratosi in occasione dell’elezione di Ugo De Siervo alla presidenza”. Anche il quotidiano torinese, però, sostiene l’ipotesi “di un compromesso fra le due ‘anime’ della Corte, attraverso una sentenza interpretativa, che cancellerebbe l’automatismo dei rinvii stabiliti dalla legge e restituirebbe al giudice di merito la valutazione sulla reale consistenza degli impegni di governo accampati dall’imputato”.

Sul “Sole 24 Ore” Donatella Stasio parla di “mille incognite sul verdetto finale”, in quanto la stessa bocciatura del legittimo impedimento può “andare dall’illegittimità totale a quella parziale”, ovvero una soluzione intermedia – “meno traumatica politicamente, ma non giudiziariamente” – con cui la legge verrebbe salvata “a condizione che sia il giudice a valutare di volta in volta la fondatezza dell’impedimento fatto valere dal premier”. Su un verdetto di mediazione scommettono anche “Libero” e Anna Maria Greco del “Giornale”: “Difficile una bocciatura in toto della legge sul legittimo impedimento, difficile una promozione completa”.

Su “Repubblica”, Liana Milella spiega che decisivi saranno tre voti ancora in bilico: i rumors della vigilia, infatti, “davano per prevalente la totale o parziale pronuncia di incostituzionalità, con sette giudici schierati contro la norma” e “una pattuglia di cinque alte toghe pronte a promuoverla. E infine tre incerti, ancora oscillanti tra il primo e il secondo fronte” (Finocchiaro, Grossi, Maddalena). Ma, continua Milella, “per onestà e correttezza di cronaca, va detto che alla Corte quasi nessuno scommette su una promozione della legge”.

Ricapitoliamo. Improbabile che il legittimo impedimento venga accolto integralmente; possibile una bocciatura definitiva; molto probabile una soluzione di compromesso, con bocciatura solo parziale: in questo caso, sarà di volta in volta il giudice a valutare la concretezza degli impedimenti presentati dall’imputato. Come andrà a finire? Lo scopriremo solo giovedì.

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