20 aprile 2011

Ridateci Gianni e Rino


Siamo a Wimbledon, 2003. Roger Federer sta giocando in finale contro Mark Philippoussis (per la cronaca, vincerà in tre set): gli italiani seguono l'evento su SkySport3, dietro ai microfoni Gianni Clerici e Rino Tommasi.
- [Due vigilesse, inquadrate, salutano] Chissà perché la gente, appena appare una telecamera, diventa proprio stupida... Uno strano effetto...
- Forse lo è, ed è la telecamera che la scopre stupida.
- Questa è una teoria interessante. Tommasi, questa non è la sede per un dibattito, però mi pare un punto di vista non trascurabile.
- Comunque, 15-0.
- [Gente impazzisce vedendo la telecamera] Ecco, forse la tua teoria è fondatissima.
Questo è solo uno dei grandi momenti che la coppia più famosa del tennis ci ha regalato. Perché ne parlo? Perché da un po' Clerici e Tommasi non commentano più le partite, e Luigi Ansaloni su Ubitennis.com lancia un vero e proprio appello:
Non sappiamo se a Roma e a Wimbledon Rino e Gianni saranno regolarmente al loro posto, ai microfoni della pay per view più amata dagli italiani (almeno credo, se non lo è qualcuno me lo dica). Sarebbe bello, speriamo. Il tempo passa, certo. Le cose si evolvono, certo. Un ricambio è normale, certo. Ma quello che hanno rappresentato Gianni Clerici e Rino Tommasi, per la mia generazione di appassionati di tennis, non si può spiegare bene a parole. E’ stato un contributo semplicemente inarrivabile, enorme. Chi ha iniziato a guardare tennis e chi ha 30 anni o giù di lì, anche qualcuno in più, non può non associare la parola tennis a Clerici e Tommasi. Molti appassionati si sono avvicinati al tennis grazie a loro, e questo è un dato incontrovertibile, certo, scritto in calce. Le loro telecronache sono state, sono e saranno per sempre nella mente di tutti.
Nel suo piccolo, questo blog aderisce all'appello. Ridateci subito Clerici e Tommasi. Almeno a Wimbledon, per carità.