31 maggio 2011

Ballottaggi/ Cosa scrivono i giornali di oggi

La disfatta del Pdl occupa le prime pagine di tutti i giornali italiani, con accenti molto diversi a seconda dell’orientamento della testata. Il Corriere della Sera titola “Il centrodestra perde da Milano a Napoli”, e dedica ampio spazio alle frizioni nel partito di Berlusconi: il notista politico Massimo Franco scrive un editoriale sull’effetto “rompete le righe”, mentre Pierluigi Battista adombra un possibile strappo da parte della Lega; guardando all’immediato futuro, il giornale diretto da Ferruccio De Bortoli immagina poi una possibile nomina del guardasigilli Alfano come coordinatore unico del partito.

“Ballottaggi, il crollo di Berlusconi” è l’apertura scelta da La Stampa di Torino. In prima pagina, il direttore Mario Calabresi parla de “La magia perduta del Cavaliere”: il vento che viene dalle urne, osserva il giornalista, “ci racconta come Silvio Berlusconi abbia perso la sua sintonia con la maggioranza degli italiani”, con l’effetto di mettere in moto “una valanga dagli esiti imprevedibili”. Marcello Sorgi, nel suo editoriale, elenca invece le risposte che Berlusconi deve al paese, dalla scelta di un successore alla riorganizzazione del Pdl.

La Repubblica non nasconde una certa soddisfazione: il titolo di apertura, emblematico, è “La disfatta di Berlusconi”. L’editoriale (“Cambiare è possibile”) è vergato dal direttore Ezio Mauro, secondo il quale il messaggio proveniente dai Comuni è chiaro: “È finito il grande incantamento, il Paese vuole cambiare pagina”. Mauro sottolinea inoltre come Berlusconi perda “anche nelle roccheforti della Lega, come nel novarese o a Gallarate, portando la sua crisi personale e politica come una bomba nel corpo inquieto del grande alleato”.

La delusione abbonda sulle pagine dei giornali vicini al premier. Il Giornale non usa mezzi termini e titola “Grande psicodramma”, mentre il direttore Alessandro Sallusti si chiede se “il berlusconismo può fare ancora qualche cosa per noi meglio e più di altri. Se la risposta è sì, avanti senza paura che gli incidenti si superano, se è no non fasciamoci la testa perché cambiare sarebbe inevitabile oltre che giusto. Io credo che la risposta corretta sia la prima, ma invito gli amici del Pdl a non trasformarla rapidamente in quella sbagliata”, regolando il partito con “norme rigide e statuarie”. Più esplicito Libero. Il quotidiano di Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro mette in prima pagina una caricatura di Berlusconi in lacrime, sovrastata dal titolo “Chiagne e non fotte”: secondo Belpietro, “il disastroso risultato di Napoli e Milano non è un campanello d’allarme”, quanto piuttosto “una sirena, e di quelle che bucano i timpani”; Feltri si rivolge invece direttamente al premier: “Caro Cavaliere torni a fare il Berlusconi”. La Padania, che suggerisce di “Ripartire da Pontida”, dà grande risalto anche all’intervento di Nichi Vendola ieri in piazza Duomo (“Vendola: i musulmani sono nostri fratelli”).

Gioia, infine, sui giornali di riferimento del centrosinistra. L’Unità apre con una grande fotografia dei sostenitori di Pisapia e titola semplicemente “Grazie Italia”. E se il Riformista fa il verso ai leghisti (“Föra da i ball”, rivolto al premier), Il Manifesto – in linea con L’Unità – pubblica una foto dei supporter del neosindaco meneghino e commenta: “Non ci posso credere”. Liberazione titola invece "Avanti c’è popolo”: secondo Massimo Rossi, che firma l’editoriale di prima pagina, “Ora si può (e si deve) cambiare rotta".

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