04 ottobre 2011

Per dirla con Mario Calabresi

Il direttore della Stampa, Mario Calabresi, deve aver ricevuto molte lettere sull'assoluzione di Amanda e Raffaele. Ne ha pubblicate due, e ha risposto (come sempre) con intelligenza e moderazione:
Non so se Amanda Knox e Raffaele Sollecito fossero colpevoli della morte di Meredith Kercher ma penso che la loro assoluzione sia giusta: troppi errori, troppa confusione e troppa spettacolarizzazione nell’inchiesta. Se quattrocento giornalisti e le televisioni di tutto il pianeta hanno seguito in diretta la lettura della sentenza non è solo per una morbosità antica quanto l’uomo ma anche perché erano coinvolti dei ragazzi e c’era la sensazione di un errore giudiziario e di un accanimento. Il sistema giudiziario italiano, con quelle storture di iper-protagonismo degli inquirenti, non ci ha fatto una bella figura. Se oggi la morte della giovane inglese Meredith non ha un colpevole e i genitori non possono dire di aver avuto giustizia è anche perché l’inchiesta faceva acqua da tutte le parti e perché l’illusione della via tecnologica (le cosiddette «superperizie») ha fatto passare in secondo piano la necessaria e scrupolosa attività investigativa.