03 gennaio 2012

Tutto il tennis che ci aspetta

Djokovic ripeterà le imprese del 2011? Nadal tornerà in forma? Federer alzerà un trofeo dello Slam? Murray diventerà (finalmente) grande? Sbocceranno nuovi talenti? Sono queste le domande che aprono alla nuova stagione tennistica, partita in questi giorni con tornei minori in vista del primo grande appuntamento del 2012, gli Australian Open (Melbourne, 16-29 gennaio). Non è facile fare previsioni, la stagione è lunga e l’incognita è sempre dietro l’angolo. Proviamo comunque a dare qualche risposta.

Djokovic ripeterà le imprese del 2011? Io credo di no. Lo scorso anno il serbo è stato protagonista di una stagione più unica che rara, e nel 2012 si troverà di fronte a molti punti da difendere e pochi da conquistare. Vincerà diversi tornei, magari due Slam, ma ci sarà spazio anche per altri. Molto probabile, in ogni caso, che di qui a dodici mesi il numero uno al mondo sia sempre lui.

Nadal tornerà in forma? Forse non rivedremo il Nadal di due o tre anni fa, forse non lo rivedremo mai più, ma credo che lo spagnolo giocherà un tennis migliore di quello mostrato negli ultimi mesi. Nel 2011 Rafa ha vinto Roland Garros, Monte Carlo e Barcellona, e ha perso molte finali – compresa quella di Wimbledon – contro Djokovic. A Roland Garros sarà ancora favorito, così a Monte Carlo, Madrid e Roma. Salute permettendo, potrebbe portare a casa un titolo anche sulle superfici veloci. Non è escluso però che Federer gli strappi la seconda posizione in classifica.

Federer alzerà un trofeo dello Slam? Sì. L’età avanza, ma lo svizzero di fine 2011 – quello che infilato la tripletta Basilea, Parigi e Londra – ha regalato sprazzi di vera genialità. Nel 2012 vorrà prendersi le sue rivincite, e l’estate inglese offre un’occasione più unica che rara: vincere Wimbledon e l’oro olimpico, sullo stesso campo, a poche settimane di distanza. Il sogno dei tifosi è la doppietta, difficile ma non impossibile; più probabile che Federer centri uno dei due obiettivi. Alla sua portata anche Australian Open e US Open. A Roland Garros non sarà tra i favoriti.

Murray diventerà (finalmente) grande? Gli appassionati di tennis se lo chiedono ogni anno, ogni anno la risposta è negativa. Il 2012, però, si è aperto con una novità: il nuovo coach dello scozzese sarà Ivan Lendl, uno che negli anni ottanta di Slam ne ha vinti otto. Ironia della sorte: Lendl non ha mai alzato la coppa di Wimbledon, dove Murray è chiamato a vincere per tenere alta la bandiera britannica. Sarà l’anno giusto? È presto per dirlo, ma il nuovo coach potrebbe indirizzare lo scozzese sulla giusta strada.

Sbocceranno nuovi talenti? Sì. I giovani da tenere d’occhio sono il canadese Milos Raonic (21 anni, la scorsa stagione ha vinto l’Atp 250 di San José ed è stato finalista nell’Atp 500 di Memphis), l’australiano Bernard Tomic (19 anni, numero 42 nel ranking mondiale, considerato l’erede di Hewitt) e il bulgaro Grigor Dimitrov (20 anni, numero 76 in classifica). Sul fronte italiano, il futuro si chiama Gianluigi Quinzi: classe 1996, di lui sentiremo parlare diffusamente fra tre-quattro anni.

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