09 luglio 2012

Due splendidi trentenni


Sulle finali di Wimbledon, sul genio di Roger Federer e la rinascita di Serena Williams, è stato scritto di tutto. Ed è giusto così, perché difficilmente gli appassionati di tennis dimenticheranno lo scorso fine settimana. Quando due (quasi) trentunenni - dati per spacciati - sono tornati a vincere un trofeo dello Slam, sul campo più prestigioso del mondo. Alla faccia dei più giovani.

A questo proposito, su Ubitennis, Riccardo Nuziale ha scritto parole bellissime: "Federer e Serena non potevano tornare a vincere uno Slam semplicemente giocando bene. No. Questo è troppo banale e gli dei sportivi non possono permettersi il lusso di esserlo. Dovevano tornare pugnalando l'opinione pubblica, spolpando le velleità degli avversari. Folgorando il campo con la loro grandezza". E così hanno fatto:
Domani è un altro giorno, forse ai Giochi, su questi stessi campi, perderanno al primo turno, forse questo weekend è stata la lampadina che, prima di fulminarsi, emette un ultimo, potentissimo, abbacinante bagliore. Ma poco importerebbe: ancora una volta hanno dimostrato di essere i più forti. Non ne avevano bisogno, ma i fuoriclasse sadici sono tali perché conoscono solo le proprie regole.
Nell'arco di due mesi compiranno 31 anni. Come i loro Slam complessivi. Lui è tornato numero 1 del mondo, sorprendendo tutti (questa penna per prima) e dimostrando una continuità di risultati superiore a quella dei baldanzosi giovincelli. Lei numero 1 non lo è solo perché poco interessata alla continuità e all'impegno costante, ma negli ultimi mesi le baldanzose donzelle meglio classificate di lei sono state sonoramente accarezzate dalla serena manina. Il bastone e il semolino possono attendere. 
Dio vi strabenedica, Roger e Serena. Il giorno in cui deciderete che sarà meglio concludere questo capitolo della vostra vita, capiremo ma ci sentiremo tutti decisamente più soli.
PS: Quanto al grande sconfitto di ieri, Andy Murray, sulla stampa i commenti si sprecano: qui tutte le prime pagine dei giornali britannici (splendide quelle del Daily Mail e dell'Independent). La sensazione è che questa volta i sudditi di Sua Maestà stiano con Andy, senza se e senza ma. L'appuntamento, a questo punto, è per le Olimpiadi. Magari per replicare una finale che in Gran Bretagna ha tenuto incollati davanti alla televisione 17 milioni di spettatori. Sì, per una partita di tennis.