17 dicembre 2012

Tocca a loro, non a noi

Hai perso le primarie, va bene, ma adesso perché non fai qualcosa? Devono averlo chiesto in molti a Matteo Renzi, in queste settimane. E lui ha provato a rispondere con una mail inviata ai sostenitori:
Vorrei essere chiaro e sincero con voi. Noi ci abbiamo provato. E molto abbiamo fatto. Rivendendo le foto dei teatri pieni, rileggendo le vostre email, rimettendo in fila gli avvenimenti mi rendo conto che si è trattato di una esperienza straordinaria. Ma qualcosa è mancato. E non ce l'abbiamo fatta. Ecco il perché del mio silenzio di questi giorni. Le nostre proposte erano chiare, dalla rottamazione ai contenuti programmatici. Il risultato è stato altrettanto chiaro e non ci ha premiato. La responsabilità di valorizzare i nostri temi e le persone che possono rappresentarli adesso è passata nelle mani dei vincitori delle primarie, se lo riterranno utile e opportuno. Adesso tocca a chi ha vinto, non a noi: sinceramente penso che sia loro interesse farlo, se davvero vogliamo vincere le elezioni. Ma in ogni caso tocca a loro, non a noi.
Mi sembra chiaro e coerente. Ma ad altri sembrerà curioso, perché in effetti è un comportamento poco italiano. Eppure Renzi ha semplicemente mantenuto la parola data: se perdo, torno a fare il sindaco. Senza scorciatoie, come accade in tutte le democrazie mature.