23 giugno 2013

La verità sul capolavoro di Joël Dicker


Che La verità sul caso Harry Quebert sia un capolavoro non è una notizia. Lo sostengono i lettori che passano ore insonni a bersi il romanzo di Joël Dicker, i librai che da anni non vendevano un libro più appassionante di film e serie tv, i critici stregati da un autore (svizzero) che a soli 28 anni ha scritto il grande romanzo americano. Lo ripeto anch'io: La verità sul caso Harry Quebert è un capolavoro. E non segue dibattito.

Inutile provare a raccontarlo. La verità sul caso Harry Quebert di Joël Dicker è un romanzo che parla di uno scrittore, Marcus Goldman, il quale scrive un libro - Il caso Harry Quebert - per raccontare la storia di un altro scrittore - Harry Quebert, appunto - il quale a sua volta ha scritto un libro - Le origini del male - che gli creerà molti problemi. Un gran casino, insomma, che diluito in poco meno di ottocento pagine si trasforma in un romanzo perfetto. Da leggere e da regalare a tutti.

Quanto alla verità sul caso (letterario) Joël Dicker, è semplice. A soli 28 anni, lo svizzero ha scritto il romanzo d'amore più bello degli ultimi anni, il noir più bello degli ultimi anni, il manuale di scrittura creativa più bello degli ultimi anni (di sempre?). Ci sono massime di Harry Quebert sull'amore e sulla scrittura che andrebbero semplicemente incorniciate; o ristampate in un volume a parte. Mettete insieme tutti questi elementi, ed ecco servito il capolavoro.


E in questo caso non solo spiace aver finito il libro. Viene anche voglia di prendere una piccola pausa dalla narrativa per buttarsi sulla saggistica. Perché qualsiasi storia letta subito dopo non reggerebbe il confronto con la storia di Harry Quebert.