15 novembre 2013

Game, Set and Match

Il circo del tennis ha chiuso i battenti lunedì sera a Londra. Nella finale delle Barclays Atp World Tour Finals, alla O2 Arena, Novak Djokovic ha battuto Rafael Nadal in due set (6-3, 6-4). Nole chiude la stagione alzando la coppa del torneo più prestigioso dopo i quattro Slam, Rafa chiude al numero uno della classifica mondiale (qui un bel reportage di Fabio Severo da Londra). Ma ecco cosa resterà, per quanto mi riguarda, di questo 2013.

La vittoria di Murray a Wimbledon
Murray è il primo britannico a vincere lo Slam londinese dopo 77 anni, dai tempi di Fred Perry. La finale contro Djokovic (highlights) è segnata fin dai primi colpi, sembra quasi che la storia sia in campo di fianco allo scozzese. Il momento più emozionante del 2013 tennistico. E non solo per i britannici. Sull'esperienza Murray ha anche scritto un libro, uscito a inizio novembre.

La caduta degli dei
Siamo sempre a Wimbledon. Rafael Nadal perde al primo turno contro il belga Steve Darcis (7-6, 7-6, 6-4 in poco meno di tre ore). Roger Federer, detentore del titolo e sette volte campione, esce al secondo turno contro l'ucraino Sergiy Stakhovsky (6-7, 7-6, 7-5, 7-6). Quei due sono già stati dimenticati, ma queste partite rimarranno negli annali. Se non altro per lo shock.

Il Re abdica
Domenica 21 aprile, Monte Carlo. La finale del primo torneo su terra battuta della stagione vede in campo i soliti noti: Rafael Nadal e Novak Djokovic. Vince il serbo, molto facilmente, 6-2 7-6 (highlights). La partita non è niente di eccezionale, ma mette fine all'impressionante regno del maiorchino vincitore delle passate otto edizioni (2005-2012). Aria nuova al principato.

L'exploit di Fognini
Non sono un grande estimatore di Fognini. Ma il ligure nel 2013 si è battuto bene: prima la semifinale a Monte Carlo (persa malamente contro Djokovic), poi la doppietta con i titoli di Amburgo e Stoccarda. Chiude l'anno al 16° posto della classifica mondiale. Per il tennis italiano, un risultato non indifferente.

I dolori del "giovane" Federer
Il 2013 di Roger sembra davvero l'inizio della fine. Di Slam neanche a parlarne, ma a preoccupare sono gli altri risultati: l'unico titolo è quello di Halle, sull'erba tedesca; due le sconfitte in finale, a Basilea e Roma. Basta guardarlo, Roger, in una partita qualsiasi: ha sprazzi di genio che ricordano il fenomeno che fu, ma la costanza è finita. Troppi black-out. Lui dice che di smettere non se ne parla, che nel 2014 tornerà grande. Staremo a vedere.

Racchette in libreria
Sulla scia di Open di Agassi, anche nel 2013 sono stati pubblicati libri belli e importanti sul tennis. Wimbledon di Gianni Clerici, che raccoglie tutti gli articoli dello scriba inviato a Londra. Tennis di John McPhee, che racconta la semifinale tra Arthur Ashe e Clark Gaebner nel 1968 agli US Open. E poi Terribile splendore di Marshall Jon Fisher, che racconta la più bella partita di tennis di tutti i tempi (1937, Londra, Don Budge contro il barone von Cramm).