11 febbraio 2014

Non capisco dove stia lo scandalo

La bufera sollevata dalle rivelazioni di Alan Friedman mi sembra la classica tempesta in un bicchier d'acqua. Già nell'estate del 2011, scrive Friedman, il Presidente della Repubblica avrebbe convocato Mario Monti per sondare la sua disponibilità a guidare un governo in caso di crisi. Sul Corriere della Sera oggi Massimo Franco scrive una cosa molto intelligente:
L’idea che di fronte a una situazione in bilico un capo dello Stato sondi la possibilità di governi alternativi non deve scandalizzare, ma paradossalmente rassicurare. E il fatto che Mario Monti fu contattato per Palazzo Chigi anche quando al Quirinale c’era Carlo Azeglio Ciampi, quindi prima di Giorgio Napolitano, rappresenta una conferma: che l’Italia da tempo aveva coalizioni scelte a furor di popolo, eppure in costante affanno e incapaci di rispettare gli impegni presi con l’elettorato e l’Unione Europea; e che, agli occhi delle istituzioni italiane e continentali, a torto o a ragione, Monti era visto come una garanzia per arginare la speculazione finanziaria all’attacco del Paese.