26 dicembre 2007

Talkin' Oscar 2007 // Cultura

ROMANZO DELL'ANNO // "Badenheim 1939" di Aharon Appelfeld

Nell'anno della consacrazione di Hosseini (con "Mille splendidi soli"), scegliamo un vecchio libro riesumato da Guanda: "Badenheim 1939" dell'israeliano Aharon Appelfeld. Scritto in ebriaco nel 1978, Mondadori lo pubblicò in Italia due anni dopo: poi scomparve dagli scaffali. Parlando dell'autore, avevamo ricordato che "Aharon Appelfeld è nato il Bucovina nel 1932, sette anni prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale: presto i nazisti gli uccisero la madre, per poi spedirlo con il padre in un campo di concentramento in Ucraina". Dietro al romanzo, alcune domande poste dallo scrittore: "Come è possibile, si chiede, che gli ebrei siano precipitati in questo baratro? Che nessuno abbia posto resistenza, che il mondo sia rimasto a guardare? Non sentivano, gli ebrei del 1939, quello che stava per accadere?". Da qui parte il racconto dei giorni che precedono l'orrore: una placida vacanza nella sonnolenta Badenheim si trasforma per un gruppo di ebrei nello scivolo verso l'inimmaginabile. Straziante e immenso nella sua semplicità.

SAGGIO DELL'ANNO // "Le altissime torri" di Lawrence Wright

I saggi pubblicati nel 2007 sono moltissimi, parecchi quelli che avrebbero meritato l'Oscar. "La Casta" di Rizzo e Stella, che ha messo a nudo lo schifo della politica italiana vendendo oltre un milione di copie; "Sonderkommando Aushwitz" di Shlomo Venezia, la preziosa testimonianza di un sopravvissuto al più celebre campo di sterminio della storia; "La Israel Lobby e la politica estera americana", constestabile nei suoi contenuti ma foriera di un grande dibattito internazionale. La nostra scelta cade però sullo splendido lavoro del giornalista americano del "New Yorker" Lawrence Wright, che dopo 5 anni di ricerche ha pubblicato (in Italia per Adelphi) la più esaustiva storia di Al Quaeda dalla nascita dell'ideologlia terroristica all'11 settembre 2001. Bin Laden, Al Zawahiri, la Cia, l'Fbi, i presidenti americani: ci sono tutti nelle pagine di Wright, con le loro storie e le loro personalità. Avevamo descritto il libro come "un lavoro mastodontico, fatto d'interviste in Egitto, Arabia Saudita, Pakistan, Sudan, Inghilterra, Francia, Germania e Stati Uniti. Fatto di pile di documenti inediti, spesso riservati. Un lavoro che è appena stato insignito del Premio Pulitzer 2007, nella la categoria Non General Fiction". Un Pulitzer meritatissimo, almeno quanto il nostro Oscar.

FILM DELL'ANNO // "Espiazione" di Joe Wright

Curiosa la sorte della trasposizione cinematografica di "Espiazione" di McEwan: il film di Joe Wright, osannato in America, in Europa ha riscontrato uno scarso successo. Per noi, è film dell'anno. Perchè? Non solo perchè "Talkin' World War III" è inguaribilmente filoamericano, ma anche per motivi più seri: la storia di McEwan, la sceneggiatura, la scenografia, la fotografia. Tutto concorre alla creazione di un drammone come quelli di una volta, e Keira Knightly ci mette del suo: eccome se ci mette del suo. Un film che commuove e intrattiene con gran classe, fontana dopo fontana, tuffo dopo tuffo.

DISCO DELL'ANNO // "Gli ospiti" di Stefano Barotti

Lui è un giovane cantautore toscano, "Gli ospiti" il suo secondo disco: dopo l'esordio con "Uomini in costruzione", una splendida riconferma. Amore, neve, allegria, dolore: Barotti racconta un mondo bellissimo, venato a tratti dalla malinconia. Se "L'angelo e il diavolo" è una splendida favola, la titletrack è un capolavoro del cantautorato italiano: una festa di nozze piena di rimpianti, raccontata con il piglio del cantante di classe. In Italia, di cantautori così, ce ne sono pochi: troppo pochi, e avrebbero bisogno di molto più spazio.

CONCERTO DELL'ANNO // Lou Reed plays "Berlin"

Uno dei dischi più controversi (e fantastici) di Lou Reed. Una storia d'amore finita in tragedia, tradotta in un concept album eccezionale. Mai Lou Reed aveva portato "Berlin" in tour: l'ha fatto quest'anno, toccando il Teatro degli Arcimboldi di Milano in luglio (in occasione della Milanesiana). Lou Reed è perfetto, così il coro di bambini che lo accompagna: il risultato è di un'intensità da pelle d'oca. Senza dubbio il miglior concerto che l'Italia abbia offerto nel 2007: un Oscar alla leggenda del rocker newyorchese.

MOSTRA DELL'ANNO // Oriana Fallaci. Intervista con la storia (Milano, Palazzo Litta)

Tutta Oriana, a un anno dalla morte. Rcs Mediagroup e il Ministero dei Beni Culturali hanno imbastito una mostra fantastica per ricordare la più grande giornalista italiana. Una miriade di oggetti (compresi elmetto e zaino usati in Vietnam), foto, dipinti, pagine originali, interviste e testimonianze video. Non mancano tutti i suoi libri, in tutte le edizioni italiane e straniere: per contenerli, un lungo corridoio. Impagabili gli scritti preparatori per la stesura di "Insciallah". Un viaggio nell'Oriana giornalista e scrittrice, dagli anni partigiani a quelli della lotta contro il terrorismo islamico.