Furio Colombo è intervenuto questa sera a "La Zanzara" di Giuseppe Cruciani, dicendo molte cose interessanti. Prima di tutto ha risposto a Massimo D'Alema, secondo il quale - a differenza di Cnn o Al-Jazeera - "i giornali italiani, salvo qualche eccezione, trasmettono dei bollettini militari israeliani": "Poichè seguo molto le televisioni americane, non noto nessuna diversità importante" ha dichiarato Colombo. "I materiali sono quelli che sono: si intende che Al-Jaazera (montando gli stessi materiali) cercherà di dare un taglio più adatto alla propria audience".
Colombo entra poi nel merito della crisi mediorientale. "La questione non è se Israele debba difendersi, o se Hamas debba essere messa in condizione di cedere. Israele deve per forza difendersi, come farebbero l'Austria, la Francia, la Danimarca o la Svizzera se avessero ricevuto - prima di muoversi - 1.200 missili". La vera domanda, per un uomo di Stato, è "se questa non è la strada, qual è la strada?": "Viene continuamente detto 'cessate il fuoco' a Israele, ed effettivamente il fuoco di Israele è particolarmente vistoso. Però nessuno ha ancora detto ' cessate il fuoco' ad Hamas: perchè non lo diciamo ad Hamas?".
"Abbiamo l'impressione" continua Colombo "che per il solo fatto che Hamas è più piccolo - è più piccolo al momento, perchè ha alle spalle l'Iran - si tratti di un tutt'uno con le vittime: invece non è vero. Da una parte ci sono gli israeliani che cercano di difendersi, dall'altra c'è Hamas che cerca di colpire gli israeliani, in mezzo ci sono i palestinesi che pagano con la vita". Anche le vittime palestinesi, dunque, vanno messe sul conto di Hamas, che ha deciso di rompere la tregua in un momento delicatissimo come quello delle campagna elettorale. "Per fare la guerra bisogna essere in due: uno dei due sta dicendo 'noi non cederemo mai'". E' Hamas.
Colombo entra poi nel merito della crisi mediorientale. "La questione non è se Israele debba difendersi, o se Hamas debba essere messa in condizione di cedere. Israele deve per forza difendersi, come farebbero l'Austria, la Francia, la Danimarca o la Svizzera se avessero ricevuto - prima di muoversi - 1.200 missili". La vera domanda, per un uomo di Stato, è "se questa non è la strada, qual è la strada?": "Viene continuamente detto 'cessate il fuoco' a Israele, ed effettivamente il fuoco di Israele è particolarmente vistoso. Però nessuno ha ancora detto ' cessate il fuoco' ad Hamas: perchè non lo diciamo ad Hamas?".
"Abbiamo l'impressione" continua Colombo "che per il solo fatto che Hamas è più piccolo - è più piccolo al momento, perchè ha alle spalle l'Iran - si tratti di un tutt'uno con le vittime: invece non è vero. Da una parte ci sono gli israeliani che cercano di difendersi, dall'altra c'è Hamas che cerca di colpire gli israeliani, in mezzo ci sono i palestinesi che pagano con la vita". Anche le vittime palestinesi, dunque, vanno messe sul conto di Hamas, che ha deciso di rompere la tregua in un momento delicatissimo come quello delle campagna elettorale. "Per fare la guerra bisogna essere in due: uno dei due sta dicendo 'noi non cederemo mai'". E' Hamas.