23 settembre 2009

Perché siamo in Afghanistan / 2

Tornando alla questione Afghanistan, segnalo un editoriale del direttore del "Riformista" Antonio Polito, che recita (tra le altre cose):

Ci sono mille buone ragioni per tenere i nostri soldati in Afghanistan, e per completare l'opera. Ma nessuno le evoca mai. Una buona ragione - che gli italiani capirebbero - è che non vogliamo che in Afghanistan possa mai più capitare a un ragazzo quello che capita al protagonista del Cacciatore di Aquiloni. Un'altra buona ragione è che non vogliamo che a nessuna donna afghana possa più capitare quello che capita alle donne di Mille splendidi soli, l'altro romanzo di Khaled Hosseini. Un'altra ancora è che vogliamo che le bambine afghane possano andare a scuola. O che le minoranze etniche e linguistiche non vengano oppresse. O che l'Afghanistan smetta di essere il fornitore di oppio per tutti i trafficanti di droga del mondo. O che i talebani vi ospitino un altro Bin Laden per progettare un altro attacco alle Due Torri.