03 ottobre 2009

La libertà di Pansa e Bordin

Riguardo alla libertà di stampa e alla manifestazione di oggi, il radicale Massimo Bordin - intervistato da "Libero" (.pdf) - la vede così: "In Italia la libertà di stampa esiste. Per questo motivo non sarò in piazza. Detto ciò, lo stato generale dell’informazione nel nostro Paese è pessimo". Bordin non crede "che in Italia esista un problema di libertà si stampa", e non crede "che il sindacato dei giornalisti, che ha avallato tutto e il contrario di tutto, abbia l’autorevolezza per indire una manifestazione di questo tipo. Dove stava il sindacato quando la P2 controllava il Corriere della Sera?". Ciò detto, il problema dell'informazione italiana è piuttosto la qualità: "La libertà c’è: le notizie, alla fine, escono. Le cose si sanno. Però il livello dell’informazione nella carta stampata e in televisione è di bassissimo livello. I giornali dovrebbero scegliere gli argomenti con criteri diversi: non si possono avere dieci retroscena e nessun approndimento".

Sullo stesso quotidiano, Giampaolo Pansa rincara la dose: "Ve lo immaginate Silvio Berlusconi che convoca a Palazzo Chigi l’editore di un grande giornale e comincia a strapazzarlo? E dopo averlo strapazzato, urlando come un ossesso, gli chiede di cacciare il giornalista politico più importante del quotidiano, colpevole di averlo criticato? Io non riesco a immaginarlo. Prima di tutto perché il Cavaliere sarà bollito, però non è fesso. Avrebbe una gran voglia di provarci, ma si rende conto che oggi non si può fare quel che si faceva nei regimi passati. In Italia, nonostante la parata antagonista di Roma sostenga il contrario, la libertà di stampa c’è sempre ed è forte. Alla faccia di chi grida al fascismo in arrivo. Pur sapendo che è soltanto l’invenzione di una sinistra che non sa più a quale santo votarsi".