29 giugno 2010

Un mafioso un trafficante di stupefacenti, un estorsore e un assassino

Ecco, in un paese normale, Vittorio Mangano sarebbe ricordato – e non c’è garantismo che tenga, perché parlano le sentenze – come un mafioso un trafficante di stupefacenti, un estorsore e un assassino (duplice omicidio: Giuseppe Pecoraro e Giovanbattista Romano). Ma in Italia accade, per mille motivi, che colui che fu da Borsellino definito «uno di quei personaggi che erano le teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia» possa, senza imbarazzo, esser chiamato “eroe”.
Federico Brusadelli,