20 settembre 2010

Good News/ La fine della marea nera – L’Afghanistan al voto contro i talebani – L’impresa di Philippe Croizon

Nel Golfo del Messico, è definitivamente rientrata l’emergenza marea nera. Le autorità americane hanno dichiarato conclusa la fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma petrolifera “Deepwater Horizon”, esplosa lo scorso 20 aprile al largo delle coste della Louisiana. Secondo il presidente Barack Obama “abbiamo raggiunto una tappa importante”, ma “dobbiamo impegnarci affinché le coste del Golfo si risollevino completamente”. La BP (British Petroleum), proprietaria dell’impianto di estrazione del greggio, fa sapere che l’incidente - tra danni e operazioni di recupero - è costato 9,5 miliardi di dollari; la stessa compagnia britannica creerà inoltre un fondo di compensazione del valore di 20 miliardi di dollari, per sostenere la ripresa delle aree maggiormente colpite dalla marea.

In Afghanistan, 3,6 milioni di cittadini (il 40% degli aventi diritto) si sono recati alle urne per scegliere 249 parlamentari tra 2.500 candidati provenienti da tutto il paese. Episodi di violenza, anche molto duri, non sono mancati, eppure - osserva il capitano William Powell dell’Isaf - rispetto alle elezioni presidenziali dello scorso anno il numero di azioni ostili da parte dei talebani è sensibilmente diminuito. In attesa dei risultati, che verranno comunicati a fine ottobre, il generale David Petraeus apre all’ipotesi di istituire un “Alto Consiglio di pace per aprire un dialogo con gli oppositori, anche talebani, che accettino di rispettare la Costituzione del paese” deponendo le armi. Per il presidente afgano Hamid Karzai, il voto è “un passo da gigante per il rafforzamento della democrazia”.

In Francia, Philippe Croizon - amputato di braccia e gambe - ha attraversato la Manica a nuoto. L’uomo (42 anni, padre di famiglia) è partito dalla città inglese di Folkestone e ha toccato le coste francesi di Wissant in poco più di tredici ore. Croizon aveva perso braccia e gambe nel 1994, in seguito a una serie di scosse elettriche subite mentre lavorava a un’antenna sul tetto di casa: il sogno dell’attraversamento della Manica è nato in un letto d’ospedale, dopo la prima operazione chirurgica, e da quel giorno Philippe non si è mai dato per vinto. “Ci sono riuscito, è pazzesco!”, ha commentato all’arrivo: secondo Nadine Morano, segretario di Stato per la famiglia, l’impresa “dimostra che niente è impossibile quando si crede nell'uomo”.

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