23 luglio 2012

Il manifesto di Matteo Renzi

In risposta a una lettera di Sandra Bonsanti pubblicata sul dorso fiorentino di Repubblica, Matteo Renzi scrive alcune cose molto interessanti (se vogliamo, una sorta di manifesto). E si conferma l'uomo più intelligente del Pd. Quanto al possibile ritorno in campo di Silvio Berlusconi, il sindaco di Firenze la mette così:
Mi sarebbe piaciuto farmi sorprendere da un governo di avversari politici capaci di fare cose serie e concrete, nell'interesse dell'Italia. Perché io [...] faccio il tifo per l'Italia, sempre. Non solo quando gioca agli Europei. E se il Paese migliora non mi interessa se è merito dei miei avversari politici: mi va bene lo stesso. Il Paese, però, non è migliorato. E i primi a saperlo sono quelli che hanno votato Berlusconi e sono rimasti perplessi, delusi, traditi. Gente che sognava la rivoluzione liberale, l'abbattimento della burocrazia e della pressione fiscale, un paese più semplice e più bello: e che immaginava Berlusconi come l'uomo adatto a realizzarlo. A questi elettori – delusi dalla destra – guardo con rispetto.
Detto da uno del Pd, si tratta di una rivoluzione culturale. Eppure il discorso è molto semplice: "Qualcuno - ricorda Renzi - mi accusa di intelligenza con il nemico perché ho più volte detto che voglio i voti di queste persone, giudicandoli fondamentale per tornare a vincere. Voglio convincerli a stare con noi, perché noi non li deluderemo". E non è tutto: "Voglio convincerli perché prendere il voto di chi l'altra volta non ti ha scelto significa realizzare un punto che vale doppio. Ma voglio convincerli, più banalmente, perché senza di loro non si vince. Lo dice la logica, lo dicono i numeri, lo dice la realtà". Una logica che fino ad oggi, nel centrosinistra, non ha mai trovato casa.

Già che c'è, Renzi ricorda anche cosa vuol dire essere di sinistra: "Sto a sinistra perché voglio parlar bene dell'Italia, perché voglio più giustizia sociale, perché sogno un maggiore rispetto del territorio, perché punto su un modello energetico diverso, perché credo nella cultura, perché voglio l'Europa dei popoli e non delle banche e l'elenco potrebbe continuare a lungo". E non "perché parlo male di Berlusconi".

E ricorda pure gli errori della sua parte politica: "Mentre il berlusconismo falliva alla prova del governo - sostiene il sindaco di Firenze - l'antiberlusconismo falliva nel modello di opposizione. Non è un caso se quando Berlusconi è andato a casa, non ci sono state elezioni (come altrove in Europa) ma si è dovuto ricorrere alla supplenza tecnica del Governo Monti". Anche a sinistra, infatti, la classe dirigente "non era sufficientemente autorevole e credibile per governare".

La lettera integrale di Renzi la trovate qui. Mi sembra il miglior manifesto possibile in vista delle primarie, e dimostra ancora una volta come il Pd dovrebbe davvero puntare sul sindaco di Firenze per voltare finalmente pagina. Lo faranno? O gli metteranno solo i bastoni fra le ruote?