26 ottobre 2012

Uno strano tempismo

Appena ho letto della sentenza di condanna a Berlusconi nel processo Mediaset, ho subito pensato allo strano tempismo con cui il Cavaliere ha annunciato il suo ritiro dalla politica. Dicendo che non si sarebbe più candidato, ha preceduto di qualche ora l'interdizione dai pubblici uffici decisa dai giudici. Come a dire: non saranno i magistrati a mettere fine alla mia carriera politica, preferisco farlo io. E vedo che Ugo Magri ha pensato la stessa cosa:
Adesso è un po’ tutto più chiaro. L’addio precipitoso alla candidatura, la convocazione delle primarie, il videmessaggio per dare solennità a passo indietro... Visto col senno di poi, cioè alla luce della condanna odierna, l’abdicazione di Re Silvio assume le caratteristiche di un 8 settembre, di una fuga precipitosa, di un si salvi chi può. I giudici erano da giorni chiusi in camera di consiglio, guarda che combinazione la svolta politica del centrodestra è maturata proprio in quel mentre. Che Berlusconi sia venuto a sapere in anticipo? Che a quel punto si sia affrettato a regolare la successione, sapendo di non poter attendere un minuto di più? Ogni supposizione è legittima.