Ieri sera De Gregori ha suonato al Mediolanum Forum, seconda tappa del Vivavoce Tour partito pochi giorni fa da Roma. Ventinove canzoni (quattro in duetto con Ligabue), due ore e mezza di concerto, cinque lezioni:
01// De Gregori è il migliore sulla piazza
Qualcuno ci ha lasciati (De André, Dalla), altri sono andati in pensione (Guccini), altri ancora non mollano (Conte, Battiato). Oggi come oggi, De Gregori è il migliore sulla piazza: l'impressione, soprattutto dal vivo, è che invecchiando migliori. E che forse stia anche iniziando a divertirsi.
02// De Gregori non se la tira più
Per anni De Gregori è stato molto antipatico. O meglio, lunatico. Era capace di non aprire bocca per un intero concerto e di storpiare tutti i grandi classici, giusto per tirarsela un po'. Ora ha fatto pace con se stesso: è simpatico, interagisce con il pubblico, si diverte.
03// De Gregori ha capito che i classici sono i classici
Fatta eccezione per Alice, a Milano ha reso onore a tutti i grandi classici del suo repertorio: da La donna cannone a Generale, passando per Non c'è niente da capire, le canzoni che lo hanno reso celebre suonavano esattamente come dovevano suonare (e dunque non come suonano sul suo ultimo disco).
04// I duetti rovinano le canzoni
Vale (quasi) per tutte le canzoni, vale in particolare per Alice. A Milano - come sul suo ultimo disco - De Gregori l'ha cantata insieme a Ligabue, rovinandola. Il punto è che la voce di Ligabue sta ad Alice come un elefante sta a una cristalleria.
05// Addio accendini
Su Generale uno o due accendini sono spuntati, ma per il resto a illuminare i palazzetti sono ormai gli schermi dei cellulari. L'atmosfera delle fiammelle era tutta un'altra cosa.