30 marzo 2015

La legge Brambilla sui conigli


Il 30 gennaio 2015 la Brambilla ha depositato alla Camera la proposta di legge 2854 sul "Riconoscimento dei conigli quali animali di affezione nonché divieto della vendita e del consumo delle loro carni e dell'utilizzazione delle loro pelli e pellicce a fini commerciali":
Il coniglio, dopo il cane e il gatto, risulta essere l'animale più diffuso nelle case degli italiani. A differenza del cane e del gatto, però, il suo status di animale di affezione non è riconosciuto dalla legge, nonostante il legame affettivo tra l'animale e le persone che se ne prendono cura e le indubbie sensibilità, e capacità di provare sentimenti, caratteristiche anche di questa specie.
La Brambilla propone dunque il divieto di macellazione, il divieto di importarli e di esportarli a tale fine, di vendere e di consumare le loro carni nel territorio nazionale e al comma 2 il divieto di commercializzare le loro pelli e pellicce. Tale ultimo divieto consentirebbe di porre fine alla mattanza di conigli perpetrata per la produzione di pellicce o di capi di abbigliamento e accessori di ogni genere.

Mangiare un coniglio potrebbe costare molto caro: Chiunque allevi, esporti, importi, sfrutti economicamente o detenga, trasporti, ceda o riceva a qualunque titolo conigli al fine della macellazione, o commercializzi le loro carni sia punito con la reclusione da quattro mesi a due anni e con l'ammenda da 1.000 a 5.000 euro per ciascun animale.