Il 30 gennaio 2015 la Brambilla ha depositato alla Camera la proposta di legge 2854 sul "Riconoscimento dei conigli quali animali di affezione nonché divieto della vendita e del consumo delle loro carni e dell'utilizzazione delle loro pelli e pellicce a fini commerciali":
Il coniglio, dopo il cane e il gatto, risulta essere l'animale più diffuso nelle case degli italiani. A differenza del cane e del gatto, però, il suo status di animale di affezione non è riconosciuto dalla legge, nonostante il legame affettivo tra l'animale e le persone che se ne prendono cura e le indubbie sensibilità, e capacità di provare sentimenti, caratteristiche anche di questa specie.
La Brambilla propone dunque il divieto di macellazione, il divieto di importarli e di esportarli a tale fine, di vendere e di consumare le loro carni nel territorio nazionale e al comma 2 il divieto di commercializzare le loro pelli e pellicce. Tale ultimo divieto consentirebbe di porre fine alla mattanza di conigli perpetrata per la produzione di pellicce o di capi di abbigliamento e accessori di ogni genere.
Mangiare un coniglio potrebbe costare molto caro: Chiunque allevi, esporti, importi, sfrutti economicamente o detenga, trasporti, ceda o riceva a qualunque titolo conigli al fine della macellazione, o commercializzi le loro carni sia punito con la reclusione da quattro mesi a due anni e con l'ammenda da 1.000 a 5.000 euro per ciascun animale.