Morti, feriti, rastrellamenti nei monasteri. Caccia aperta ai giornalisti stranieri: un reporter tedesco e un fotografo giapponese sono già morti negli scontri. Il regime militare del Myanmar ha scelto la via della repressione più dura, totalmente incurante delle condanne giunte da tutto il mondo riunito a New York per l'Assemblea Generale dell'Onu.
In segno di solidarietà, l'invito ad indossare una maglietta rossa per mezzo di un sms che sta facendo il giro del mondo: «In support of our incredibly brave friends in Burma: May all people around the world wear red shirt on Friday 28. Please forward!».
Svariati gli appelli all'immediata cessazione della violenza, firmabili online:
- Amnesty International: http://www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Myanmar