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Ad accogliere il visitatore sono il volto e le parole della scrittrice, spezzoni di interviste ripescate dalle Teche Rai che conducono nella prima sala vera e propria, dedicata a “Firenze e la vita”. Una pioggia d’immagini e oggetti raccontano la vita di Oriana Fallaci: fotografie d’infanzia, quaderni del liceo, quadretti della campagna toscana (dipinti a Greve in Chianti negli anni Sessanta) e avanti fino agli immancabili cappelli, occhiali da sole e pacchetti di sigarette Sherman’s. Commoventi sono la lettera di ringraziamento scritta dal pilota americano Nigel Hearthwell, salvato da Oriana e dal padre Edoardo durante
La sala dedicata alla corsa alla luna ci porta agli anni della fama mondiale. I reportage sulla spedizione lunare, scritti per “L’Europeo” negli anni Sessanta, sono esposti in bella mostra. Ad accompagnarli, un video - in cui la scrittrice racconta gli uomini in partenza per lo spazio - e alcune curiosità: su tutte, una foto di Oriana e della madre Tosca che gli astronauti portarono con sé nei deserti lunari. E poi vennero le guerre: il Libano e soprattutto il Vietnam, testimoniato da elmetto, zaino e borraccia usati dalla reporter. Molti gli attestati di merito, dal gagliardetto della missione Unifil nella terra dei cedri alla bandiera americana regalatale dai Marines. Magnifica una cartolina inviata al padre Edoardo da Saigon: qui è bellissimo, scrive Oriana, anche se “un po’
L’ultima parte dell’esposizione racconta la scrittrice e l’intervistatrice. Un lunghissimo corridoio espone tutti i suoi libri, da “I sette peccati di Holywood” a “Oriana Fallaci intervista sé stessa”, con una folta rappresentanza di edizioni straniere.
Prima di uscire, gli ultimi anni. “La rabbia e l’orgoglio” tappezza le pareti di una sala, mentre in video Ferruccio De Bortoli racconta la gestazione di quell’articolo sensazionale. In esposizione anche gli scritti seguenti sino a “The agitator”, l’ultimo ritratto dedicatole dal “New Yorker”. Il saluto finale è lasciato poi alle sue macchine da scrivere e da una dichiarazione d’amore per i suoi “figli”, i libri: ideale conclusione di una mostra fantastica che ha nell’eterogeneità dei pezzi esposti e nella completezza della panoramica i suoi punti di forza. Non perdetela per nessun motivo.
“Oriana Fallaci. Intervista con la storia”
15 settembre – 18 novembre 2007
Milano, Palazzo Litta
Corso Magenta, 24
Ingresso gratuito
Catalogo Rizzoli