19 gennaio 2012

Con Schettino o con De Falco

Ma tu stai con Schettino o con De Falco? Questa è la domanda che impera nelle redazioni, e i grandi nomi del giornalismo si spaccano.

Con De Falco, senza se e senza ma, si schiera Aldo Grasso: sulla prima pagina del Corriere della Sera, ieri il critico televisivo ha titolato "Grazie, Capitano"; il critico è certo che se "il capitano De Falco fosse stato sulla nave sarebbe sceso per ultimo, come vuole l’etica del mare": altri, vedremo, non ne sono così sicuri.

Per restare in via Solferino, Beppe Severgnini la vede diversamente e scrive: "Scopro perciò con stupore che De Falco è il nuovo eroe della rete (cercate su Twitter #defalco). Sono certo che l’interessato sarà altrettanto sorpreso. Come altri quella notte - sulla nave e a terra - ha fatto tutto ciò che poteva in circostanze drammatiche. Lo stesso, purtroppo, non si può dire del comandante Schettino e di altri ufficiali di bordo". Attenzione però: "Se la normalità è diventata eroica, in Italia siamo nei guai".

Per Massimo Gramellini (La Stampa) c'è un solo eroe, "il commissario di bordo che con la gamba spezzata ha continuato a salvare le vite degli altri". Quanto al comandante della Concordia e al capitano di Livorno, scrive, "anche Schettino, credetemi, se fosse stato sulla poltrona di De Falco sarebbe stato De Falco e avrebbe dato ordini perentori al se stesso vigliacco che tremava in mezzo al mare per la paura di morire. Non voglio togliere meriti al valido ufficiale della Capitaneria, ma contesto l’abuso del termine 'eroe', che in un’epoca che ha smarrito il significato delle parole viene appuntata sul petto di chiunque fa semplicemente il proprio dovere". Per quanto mi riguarda, sottoscrivo in pieno.

Anche Luca Dini, direttore di Vanity Fair, è cauto nei giudizi e invita tutti a riflettere: "Ma chi di voi sa con certezza se, guardando in faccia la morte, si comporterebbe come Sandro Usai – che a Monterosso, Cinqueterre, per salvare le vite degli altri ha perso la sua – o come Francesco Schettino, che ha abbandonato la nave? Voglio credere che sarei più Usai che Schettino. Ma come faccio a dirlo con certezza? Chi prepara un uomo al bivio più difficile che c’è?".

Nella sua videorubrica su Repubblica, Francesco Merlo è molto critico nei confronti di De Falco: "Non vorrei che passasse l'idea che il comando sia gridare, e che ci sia davvero una nobiltà nel dire 'cazzo'. Anche questa è un'idea molto italiana, che la mala parola sia una risorsa virile. Sono cose che il nostro paese ha conosciuto purtroppo bene e che non ha superato. Un comandante che deve recuperarne un altro forse dovrebbe provarci anche con qualche argomento". E tira in ballo pure il fascismo.

Per concludere, non resta che citare Spinoza.it: "Tutti con il comandante De Falco: 'È lui l'Italia vera'. Quella brava a parlare da casa. [misterdonnie]".